Pannelli Fotovoltaici per alimentare Condizionatori d’Aria

Uno degli elettrodomestici che sicuramente consuma di più, energeticamente parlando, all’interno della nostra casa è il condizionatore d’aria. Considerati non indispensabili fino a qualche anno fa, i motori ora fanno la loro “bella” comparsi sui muri esterni di quasi tutti i palazzi. Assorbono tantissimo e vengono utilizzati specialmente in estate, durante il giorno. Ultimamente, grazie al miglioramento delle prestazioni, i nuovi modelli in classe A+++ sono ottimi da usare anche in inverno, in pompa di calore, come alternativa ai termosifoni alimentati da caldaia a fas.

A questo punto perchè non utilizzarli in congiunta con i pannelli fotovoltaici? Effettivamente l’energia che si ricava dal sole si realizza soprattutto nelle ore di punta, nella bella stagione, proprio quando fa più caldo, potremmo quindi sfruttarla per alimentare i condizionatori. Cerchiamo di capirne di più.

condizionatori_pannelli_solari

Iniziamo facendo due calcoli per capire quanto consuma un condizionatore. Bisogna tenere in considerazione una serie di fattori:

  • la potenza del condizionatore, si esprime in Btu, British Thermal Unit. Maggiore è questo indice più alto sarà il consumo. I modelli più utilizzati sono da 9000 o 12000 Btu, raffreddano efficientemente aree comprese tra i 15 ed i 45 mq.
  • la temperatura all’ interno della casa, la temperatura all’esterno e la differenza tra le due.
  • la temperatura desiderata che vogliamo raggiungere. E’ chiaro che se all’interno della stanza ci sono 35 gradi e vogliamo arrivare a 20 gradi il condizionatore lavorerà con grande sforzo. Per risparmiare si consiglia sempre di non scendere sotto i 24-25 gradi in estate.
  • le tecnologia del condizionatore. I modelli ON-OFF consumano di più rispetto agli inverter. I primi hanno il motore che si accende (On) e si spegne (Off) quando la temperatura è raggiunta, per poi ripartire, così all’infinito. Gli inverter invece lavorano costantemente e quando raggiungono la temperatura abbassano il consumo.

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Per capire effettivamente quanto si consuma possiamo fare una semplice cosa:

  • con i condizionatori spenti andiamo di fronte al contatore elettrico e segniamo l’assorbimento di corrente in quel momento;
  • accendiamo iu condizionatori e aspettiamo una mezz’oretta;
  • ora andiamo di nuovo al contatore e segniamoci il nuovo consumo. La differenza tra il valore rilevato con i condizionatori accesi e spenti ci da l’assorbimento totale.

A questo punto abbiamo un’idea di massima di quanto consumino i condizionatori e quindi possiamo dimensionare il proprio impianto fotovoltaico .

Ricordiamo che al consumo dei condizionatori dobbiamo aggiungere anche quello di tv, eventuali scaldabagni elettrici, frigoriferi, insomma tutte le utenze che normalmente utilizziamo in casa.

A regime un condizionatore potrebbe consumare verosibilmente 400-500 watt, tre split, quindi 1,5 Kw, li prendono tutti. Un impianto fotovoltaico da 3 kw quindi durante una giornata assolata di giugno-luglio-agosto-settembre inizia a produrre 1,5-2 kw ad inizio mattino e fine sera e 2-8/3 kw in pieno sole.

Potrebbe quindi essere sufficiente per alimentare i condizionatori. Ricordiamo che attualmente, gli incentivi del conto energia non ci sono più, possiamo però utilizzare lo “scambio sul posto” ovvero, l’energia che non utilizziamo durante il giorno, la cediamo al gestore che la mette in rete. Acquisiamo così un credito che ci viene restituito per l’acquisto di elettricità durante la notte quando i pannelli fotovoltaici non producono.

Insieme allo scambio sul posto ci sono anche le detrazioni fiscali del 50% per l’acquisto di impianti fotovoltaici senza obbligo di ristrutturazione edilizia.

Per alimentare i condizionatori va benissimo un impianto on-grid ovvero allacciato alla rete perchè non serve energia da stoccare, la stessa viene consumata subito.

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Il discorso fatto per la stagione estiva può essere applicato anche alla parte invernale della stagione per alimentare condizionatori d’aria che riscaldano in pompa di calore. E’ chiaro che la convenienza in questo caso si abbassa drasticamente. In inverno infatti l’insolazione è minore e abbiamo bisogno di riscaldarci soprattutto la sera, quando i pannelli non producono. La soluzione potrebbe essere rappresentata da un impianto off grid che usi delle batterie per immagazzinare l’energia elettrica prodotta, ma i costi sarebbero troppo alti per giustificare un impianto del genere.

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